Maiali e cinghiali trovano spontaneamente il tartufo e non richiedono addestramento, ma non possono essere impiegati se non altro per la difficoltà a controllarli, e per l’esplicito divieto della normativa nazionale ( L. 752/85).
Più utile risulta il cane da sempre amico dell’uomo. Di solito vengono utilizzati comunissimi bastardini, facilmente addestrabili.
Altri cani adatti sono quelli da caccia, quali Pointer, Spinone, Coker, Barboni o il Lagotto Romagnolo dotato di un fiuto eccezionale.
Lo Spinone, spettacolare ed instancabile è adatto nel periodo invernale o su terreno pesante per la pioggia, dove si muove agevolmente, date le dimensioni delle zampe; Coker e Barboni agiscono a stretto contatto con l’uomo, rastrellano il terreno e risultano adatti quando ci si trova su una tartufaia; il Lagotto, ( molto utilizzato nel nord è considerato l’unico vero specialista per la ricerca del tartufo ), docile ed ubbidiente risponde meglio all’addestramento. Utile sarebbe di poter disporre di cani con caratteristiche complementari.
L’addestramento inizia sul cucciolo di un paio di mesi, abituato a pasti molto frugali e si basa essenzialmente sulla ricompensa.
Si inizia con il lancio del tartufo nascosto in una calza e con una carezza ad ogni riporto. Poi si passa a nascondere il tartufo sotto terra e si avvicina il cane, leggermente affamato, e si invita a cercare il prezioso fungo, annusato precedentemente; appena lo individua lo si premia con un pezzetto di cibo.
Dopo qualche mese di questi esercizi il cane è pronto per la ricerca su terreno libero e la presenza di vecchi cani esperti gli consentirà di affinare la tecnica. La ricerca del tartufo è un appassionante gara, nella quale cane e padrone, in modo strettissimo collaborano. Il momento magico della scoperta si rinnova ad ogni tartufo trovato; il cane freme per la ricompensa ed il padrone e pervaso da un misto di curiosità e cupidigia.
Il “tartufaro”, profondo conoscitore del territorio, custode geloso di segreti che si tramandano da generazioni, non accetta e non tollera il gioco di squadra; il suo agire è in “solitario”, mai sopportando di condividere con qualcuno il piacere elettrizzante della cerca e della scoperta del tartufo. E’ veramente un misto di individualismo sfrenato e di egoismo fanciullesco.
Gara-concorso per cani da tartufo
La manifestazione nata nel 1999 da una iniziativa dell’allora Consiglio Direttivo della Pro Loco “Bagnoli-Laceno” nell’ambito del programma della Mostra Mercato del Tartufo Nero di Bagnoli; negli anni ha visto accrescere l’entusiasmo intorno a questo evento e numerosi sono stati gli iscritti che hanno partecipato alla gara. Iniziata come dimostrazione per far capire e conoscere come si cercano e raccolgono i tartufi con l’ausilio di cani addestrati, negli ultimi anni ha assunto l’aspetto di una vera e propria gara agonistica, dove ognuno cerca di dimostrare che il suo o i suoi cani sono i migliori.
La gara si svolge su delle piazzole ben delineate dove il cane con l’aiuto del proprietario deve trovare un n. di tartufi nel minore tempo possibile.
Questa manifestazione ha inoltre assunto un aspetto divulgativo-scolastico, infatti nell’ambito del progetto Vivirpinia, le scolaresche in visita presso il Comune di Bagnoli Irpino (AV) vengono spesso accompagnate a far vedere come si trovano i tartufi.