Oggetto:Richiesta di sospensione del Fermo Biologico del 29 Agosto 2014 Prot. Gen n° 55486.
A Provincia di Avellino 83100 Avellino
Settore Ecosostenibilità:opere e grandi infrastrutture
-Attività agricole e ittico – venatorie
Servizio Valorizzazione attività agricola
e.p.c. Al Sig. Presidente 80100 Napoli
del “ Tavolo regionale di collegamento regionale per la tutela del Tartufo”
ex Art.1 Regolamento nr 13/2012
e.p.c. AL sIg. Presidente
dell’ente parco dei monti picentini Nusco
Con la presente la “Associazione Tartufai Monti Picentini”, rappresentata dal
sottoscritto Mario DONNARUMMO nato a Bagnoli Irpino (AV) IL 14/01/1971 ed ivi residente alla via De Venuta nr 26, in qualità di Presidente dell’Associazione e Componente al “Tavolo regionale di collegamento per la tutela del Tartufo in Campania”, previsto all’Art.1 Reg.13/2012
VISTO il Regolamento Regionale nr 3 del 24 Luglio 2007 e successive modifiche con Regolamento Regionale nr 13 del 12 Novembre 2012 Art. 8 “Calendario di Raccolta”
CHIEDE
L’immediata sospensione del Fermo Biologico. Poichè per il tuber magnatum pico (tartufo bianco), da calendario di raccolta è già previsto il divieto fino al 30 Settembre,per il tuber mesentericum (Tartufo nero di Bagnoli Irpino), il divieto di raccolta è previsto dal 15 Aprile al 31 Agosto, pertanto non si comprende l’utilità di prolungare di ulteriori 30 giorni.Prolungando il divieto, non si fa altro che deludere i tartufari che ansiosi di iniziare la raccolta del tartufo nero di Bagnoli, si vedono negato inspiegabilmente il permesso .E ben noto che nella provincia di Avellino e in modo particolare nel comprensorio del Terminio-Cervialto, il periodo invernale può facilmente essere interessato da intense nevicate che impediscono la ricerca del tartufo nero di Bagnoli anche fino al mese di Aprile: mese in cui è prevista da calendario il termine di raccolta. In questo modo il tartufaro che pratica esclusivamente la ricerca del tartufo di Bagnoli si ritrova a pagare un permesso come coloro che praticano la ricerca del tartufo bianco, ma se poi, come riportato sul provvedimento di fermo , l’intenzione sarebbe quella di attivare ogni azione utile alla salvaguardia di un’eccellenza della gastronomia irpina e dell’ecosistema di sua produzione al fine di consentire la tutela del patrimonio tartuficolo campano tutelandone, l’ambiente naturale in cui essi si riprodurranno. Oltre a prevederlo l’Art.n°9 della L.R del 27 Giugno 2011 suggeriamo vivamente, come ormai ininterrottamente facciamo da anni ,di iniziare una volta per tutte una selezione controllata dei famelici cinghiali che invadono in maniera spropositata il territorio, provocando seri danni non solo alla produzione tartufigena ma all’agricoltura in generale, mettendo a dura prova l’economia del territorio e la pazienza di chi conduce fondi agricoli o semplici orti. Per non parlare poi dei seri danni che causano i tagli boschivi praticati senza tener conto delle aree tartufigene di particolare interesse.
Alla luce di quanto esposto è da premettere che l’Associazione Tartufai Monti Picentini è ben propensa ad osservare i provvedimenti presi, al fine di salvaguardare il patrimonio tartuficolo campano, ma che siano però provvedimenti che non penalizzano coloro i quali si attengono e rispettano il regolamento in vigore L.R. n°. 13/2006 e sue variazioni e integrazioni.
Certo della considerazione che la S.V. vorrà prestare a quanto finora esposto, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e approfondimento e nell’attesa porgo
Distinti saluti.
Bagnoli Irpino 08/09/2014
Il Presidente
(Mario Donnarummo)