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DI ANTONIO SICA · 13/11/2019
Misure straordinarie per contenere ed arginare l’emergenza cinghiali in Campania: sono quelle adottate ieri dalla Giunta Regionale, che ha approvato il Programma di “Prelievo selettivo del cinghiale nelle aree non vocate della Regione Campania”. La proposta –come si legge nella Delibera di Giunta- è stata elaborata dal Centro di Riferimento Regionale per l’Igiene Urbana Veterinaria, ed ha avuto parere favorevole dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). In sostanza, proprio per arginare l’emergenza causata dal proliferare degli ungulati, anche in Campania –come avviene in altre Regioni Italiane- la caccia al cinghiale sarà consentita tutto l’anno nelle aree individuate dagli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e con metodi selettivi. La decisione della Giunta Regionale arriva “tenuto conto delle ripetute sollecitazioni, rivolte in particolare dalle Associazioni Agricole, ad intervenire con urgenti provvedimenti di competenza regionale, atti a fronteggiare la gravissima situazione dei danni arrecati alle colture agricole sull’intero territorio regionale da parte dei cinghiali, e delle comunicazioni dei Sindaci di numerosi Comuni che esprimevano preoccupazione per l’allarme sociale e sanitario conseguente all’incremento della fauna selvatica, anche in prossimità dei centri abitati”. D’altra parte orientamenti e le indicazioni tecnico-scientifiche forniti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) univocamente indicano il cinghiale tra le specie faunistiche emergenti in grado di provocare ingenti danni alle colture agricole, oltreché influire negativamente sugli incrementi riproduttivi di diverse specie faunistiche. Di qui la necessità di dare applicazione agli interventi di riduzione della “specie cinghiale”, allo scopo di risolvere i problemi di conflitto causati dalla specie nel territorio regionale nei confronti dell’agricoltura, dell’ambiente e delle attività umane, e in particolare di ridurre i sinistri stradali e i danni nelle aree critiche, stimati nel corso del 2019 in aumento rispetto al 2018. La Delibera di Giunta affida al Centro di Riferimento Regionale per l’Igiene Urbana Veterinaria (CRIUV) la gestione, il monitoraggio e l’attuazione del Programma relativo al “Prelievo selettivo del cinghiale”, con obbligo di relazionare i risultati, ottenuti annualmente, all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), alla Direzione Generale delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed alla Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario regionale. Demanda inoltre agli Ambiti Territoriali di Caccia l’organizzazione della caccia di selezione così come previsto dal Programma redatto dal CRIUV. ll prossimo passo sarà il controllo della specie nelle aree a caccia chiusa, come i Parchi, previa approvazione ISPRA e con programmi di prelievo predisposti su base scientifica. Così come già avviene nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni.