All’incontro era presente il sig Mario Donnarummo in qualità di Presidente dell’Associazione Tartufai Monti Picentini.
Tartufo, si insedia il tavolo regionale. Presieduto da Daniela Nugnes, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, è composto dai rappresentanti delle Commissioni provinciali per la tutela del tartufo, delle associazioni dei raccoglitori riconosciute, della Commissione Agricoltura e foreste del Consiglio Regionale.
«Lo scopo – spiega l’assessore – è avviare un percorso di cooperazione istituzionale e di collaborazione con tutti i soggetti operanti all’interno del sistema produttivo del tartufo in Campania, per sviluppare progetti condivisi di promozione e tutela delle diverse specie presenti sul territorio, dal tartufo nero di Bagnoli Irpino e di Colliano, al tartufo bianco del beneventano e dell’alto casertano, al tartufo estivo presente in tutte le aree tartuficole della regione. La filiera del tartufo in Campania – aggiunge la Nugnes – è una realtà produttiva ed economica ormai radicata e interessa interi territori soprattutto ubicati nelle aree interne della regione».
L’economia che ruota intorno al tartufo nero di Bagnoli parla di più di 200 cercatori e di cinque imprenditori che commercializzano prodotti a base di tartufo nero. La produzione annuale ammonta a circa 15 mila chilogrammi destinati a Italia Meridionale, Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra, Spagna. Le principali aree di commercializzazione sono la ristorazione, le fiere specializzate, i negozi di prodotti tipici e la piccola e grande distribuzione organizzata. Secondo i dati statistici, si parla in Campania di una produzione annua di oltre 2.500 quintali di tartufi, per un valore di oltre sette milioni di euro, dati che, però, gli esperti ritengono sottostimati perché non tengono conto di tante aree di cui non si ha ancora piena conoscenza sulla diffusione di tale prodotto. «Un comparto in crescita costante anche per l’indotto che è capace di generare», aggiunge la Nugnes. Il tavolo dovrà anche trattare i diversi aspetti che connotano il settore, dalla tutela dell’ecosistema boschivo, all’autorizzazione alla raccolta, a tutte le diverse problematiche ancora aperte e che necessitano di sollecite definizioni.
Al termine della prima riunione, infatti, i presidenti delle associazioni di raccoglitori hanno consegnato un documento in cui sono riportate alcune criticità che sussistono e per le quali vengono chieste soluzioni, sia di tipo legislativo che amministrativo, in collaborazione con le Province. «L’obiettivo, ora, è quello di lavorare anche per la promozione dei territori dove esso è presente, esaltando così le potenzialità di sviluppo che il tartufo è capace di generare sia come attrattore di buona cucina che come marcatore di ambiente incontaminato. Promuovendo questo prodotto di eccellenza potremo valorizzare sicuramente l’intero territorio campano e, soprattutto, le aree interne della nostra regione», conclude la Nugnes.
Tutela tartufo, insediato tavolo regionale
30.07.2013, Irpinianews
“Si è insediato questa mattina il Tavolo regionale per la tutela del Tartufo in Campania.” A darne notizia Daniela Nugnes, assessore all’Agricoltura della Regione Campania. Il Tavolo, da lei presieduto, è composto dai rappresentanti delle Commissioni provinciali per la tutela del tartufo, delle associazioni dei raccoglitori riconosciute, della Commissione Agricoltura e foreste del Consiglio Regionale. La partecipazione ai lavori è a titolo gratuito.
“Lo scopo – spiega l’assessore – è avviare un percorso di cooperazione istituzionale e di collaborazione con tutti i soggetti operanti all’interno del sistema produttivo in Campania, per sviluppare progetti condivisi di promozione e tutela delle diverse specie presenti sul territorio, dal tartufo nero di Bagnoli Irpino e di Colliano, al tartufo bianco del beneventano e dell’alto casertano, al tartufo estivo presente in tutte le aree tartuficole della regione.
“La filiera del tartufo in Campania – aggiunge la Nugnes – è una realtà produttiva ed economica ormai radicata e interessa interi territori soprattutto ubicati nelle aree interne della regione. Secondo i dati statistici, si parla di una produzione annua di oltre 2.500 quintali di tartufi, per un valore di oltre sette milioni di euro, dati che, però, gli esperti ritengono sottostimati perché non tengono conto di tante aree di cui non si ha ancora piena conoscenza sulla diffusione di tale prodotto. Un comparto in crescita costante anche per l’indotto che è capace di generare.”
Il Tavolo dovrà anche trattare i diversi aspetti che connotano il settore, dalla tutela dell’ecosistema boschivo, all’autorizzazione alla raccolta, a tutte le diverse problematiche ancora aperte e che necessitano di sollecite definizioni. Al termine della riunione, infatti, i presidenti delle 5 associazioni di raccoglitori hanno consegnato un documento in cui sono riportate alcune criticità che sussistono e per le quali vengono chieste soluzioni, sia di tipo legislativo che amministrativo, in collaborazione con le Province.
“L’obiettivo, ora, è quello di lavorare anche per la promozione dei territori dove esso è presente, esaltando così le potenzialità di sviluppo che il tartufo è capace di generare sia come attrattore di buona cucina che come marcatore di ambiente incontaminato. Promuovendo questo prodotto di eccellenza potremo valorizzare sicuramente l’intero territorio campano e, soprattutto, le aree interne della nostra regione”, conclude la Nugnes.