Il Giro d’Italia 2012 farà tappa al Laceno

L’Altopiano è già stato arrivo nel ‘76 e nel ‘98.

La Corsa Rosa ritorna sull’Altopiano del Laceno. Dopo quattordici anni, il comune di Bagnoli Irpino torna ad ospitare uno degli appuntamenti sportivi più attesi. La tappa è stata fissata per il 13 maggio e si tratta di quella più a Sud prevista dal Giro 2012. Il percorso non è stato ancora ufficializzato dalla Rcs Sport, ma non bisognerà aspettare molto perché la presentazione dell’evento si terrà il 16 ottobre a Milano (andrà in onda su Rai 1) e alla quale è stato invitato anche il primo cittadino di Bagnoli Irpino, Aniello Chieffo.

La partenza sarà da Herning in Danimarca il 5 maggio, con un cronoprologo individuale lungo 9 chilometri. Poi altre due tappe all’estero – domenica 6 maggio 200 chilometri, partenza e arrivo a Herning; lunedì 7 maggio, sarà Horsens, a est di Herning, ad accogliere partenza e arrivo della terza frazione, lunga 180-200 chilometri. La prima tappa in Italia (dopo il trasferimento in aereo) dovrebbe toccare Verona con una cronosquadre serale. Si dovrebbe poi scendere dalla costa Adriatica: Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia forse fino a Barletta.

Si taglia dalla Basilicata per giungere sul Tirreno e riaffrontare la Costiera Amalfitana. Si procederà verso il Lazio, la Toscana, con arrivo in salita sugli Appennini a San Pellegrino, forse Abetone e poi Genova. Le montagne del Piemonte, la Val d’Aosta con Cervinia e Stelvio più Tonale e forse il Mortirolo (tappa votata dai lettori della Gazzetta dello Sport), Vedelago per Pinarello, tappona Treviso-Tre Cime di Lavaredo e Alpe di Pameago. Infine Milano.

Con l’appuntamento del prossimo anno, saranno tre le volte del Giro sull’Altopiano del Laceno protagonista nel ’76 e nel ’98.

Il tappone del 1998 dell’81esimo Giro, Maddaloni-Lago Laceno, rappresentò il primo importante appuntamento con la montagna dei cinque in programma, oltre ad essere anche l’unica tappa di montagna del Sud per un percorso di oltre 150 chilometri e 40 di salita tra il valico del monte Taburno, quello del Faggio e il valico di Lago Laceno. Una tappa che ha regalato non poche emozioni quella vinta dall’elvetico Zuelle che conquistò anche la maglia rosa tolta a Bartali, e che ripropose la stessa scena del ’76 quando a salire sullo scalino più alto del podio fu sempre uno straniero, De Vlaeminck, mentre la maglia rosa passò da Moser a Gimondi.

E chi c’era, ricorda che gli ultimi nove chilometri, da Bagnoli al Laceno, furono davvero avvincenti con Pantani che tentò il colpaccio, scavalcato poi dall’elvetico che riuscì a tagliare il traguardo.

Ma fu comunque l’anno dello scalatore di Cesenatico che vinse il Giro d’Italia e poi anche il Tour de France.

Fu un grande evento per tutta l’Irpinia, attraversata da una carovana di oltre milleduecento persone. Più di 160 corridori, 450 automezzi, 30 motociclette ufficiali e una seconda carovana pubblicitaria con circa 50 mezzi che precedeva di una quarantina di minuti ogni tappa. E ancora, oltre 300 accrediti stampa da ogni parte del mondo. La carovana ripartì per la settima tappa da Montella, con arrivo a Matera. Un percorso di 238 chilometri che ha attraversato ancora tanta Irpinia prima di toccare i confini della Basilicata: Cassano, Nusco – con il gran premio della montagna -, Lioni, Teora e Sant’Andrea di Conza.

E adesso, dopo 36 anni, sarà tagliato un altro traguardo in uno dei luoghi più suggestivi delle montagne irpine.

FONTE: www.palazzotenta39.it